“Rubik” la prima opera di Giorgia Giannini con fotografie di Kelly Rosa.

Venerdì 1 Dicembre 2023 alle ore 12:00, la ventiduenne Giorgia Giannini ha pubblicato la sua prima collezione poetica, dal titolo Rubik (edita da G.C.L. Edizioni) realizzata in collaborazione con la fotografa Kelly Rosa.

Rubik è un viaggio introspettivo, senza filtri e barriere, attraverso 18 poesie e fotografie. Il libro svela i segreti e gli aspetti più vulnerabili di un’anima giovane e fragile, con l'obiettivo di smontare la connotazione negativa del sentirsi complicati.

“Mi è capitato spesso durante l’adolescenza di sentirmi come un cubo di Rubik, e credo di non essere l’unica. Fragile, incompresa, e incapace di accettare la mia vulnerabilità. Chiamando questo libro Rubik, ho voluto creare uno spazio sicuro dove le persone possano sentirsi meno sole e più accettate, tendendo una mano a chi sta cercando di trovare la sua strada” racconta Giorgia spiegando il perché del titolo della sua prima opera.

Rubik parla di una mente annebbiata, un cuore pulsante, sentimenti e ricordi. Le fotografie in bianco e nero offrono un contributo più profondo alla creazione di un collegamento fluido tra le poesie, concentrandosi sui corpi e sulle forme anatomiche, e accennano a un'estetica drammatica più relazionabile. Narrano quel mondo soffocante e incomprensibile descritto nelle poesie, scavando nel profondo dell’anima del lettore.

“È un po’ come attribuire un significato ad un tatuaggio. Attribuirgli un significato sarebbe riduttivo in quanto per me sono una interpretazione visiva e al quanto personale di ciò che Giorgia ha scritto. E vorrei che queste foto rimangano aperte ad interpretazione a loro volta per far sì che ognuno sia pronto a creare la propria storia” aggiunge Kelly sul significato delle sue fotografie all’interno del libro.

Le due autrici concordano sul fatto che noi, come esseri umani tendiamo a spingere le nostre vite in avanti ogni giorno in questa realtà frenetica, trascurando il tempo per fermarci, ascoltare e riflettere. Tendiamo a correre da un posto all'altro costringendoci a essere la versione migliore di noi stessi, senza nemmeno sapere quale sia, e condannandoci per gli errori commessi. È così che hanno deciso di far nascere Rubik.